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sabato 6 dicembre 2008

Ad ornamento della città, a diletto pubblico. La generosità di cento consorti edificò.


Un muro di mattoni alto 18 metri e lungo 90.
56 colonne a base dorica su cui si sviluppano i palchi.
Una capienza di 3.000 persone.
Ecco i numeri di uno dei teatri all’aperto più strani e suggestivi d’Italia: lo Sferisterio di Macerata.
Progettato nel 1821 dall’architetto di San Severino Ireneo Aleandri, l’edificio nasce, come ben ci ricorda la scritta sulla sua facciata, per dare alla città di Macerata un luogo dove ospitare le manifestazione sportive e in particolar modo l’amato gioco del Bracciale. L’imponente muro serviva appunto per far rimbalzare la palla durante il gioco.
Nel 1921 ospitò l’Aida di Verdi e da lì il suo destino fu segnato, un po’ per l’ottima acustica, c’è chi sostiene che sia una delle migliori a livello nazionale, un po’ per l’estetica, lo Sferisterio divenne ben presto il tempio della lirica, tradizione che si tramanda fino ai giorni nostro con Macerata Opera, stagione che ospita le più prestigiose rappresentazione liriche al mondo e che richiama visitatori da tutti i continenti.
Lo Sferisterio è ormai parte integrante della città, non solo la sua forma sferica delimita parte del centro storico ma gli eventi che ospita, oltre alla lirica, dai concerti fino alla fortunata edizione di Musicultura Festival, ne fanno il cuore pulsante degli eventi maceratesi.
Assistere ad uno spettacolo all’interno dello Sferisterio è un’emozione unica: i giochi di luce, l’eleganza delle colonne e dei palchi e il cielo estivo sono una cornice perfetta nelle serate estive. Un consiglio: portatevi sempre una maglietta, anche se caldo, all’interno soffia sempre una piacevole e fresca brezzolina.

Nella foto: lo Sferisterio durante una serata di Musicultura 2007.

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