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domenica 22 luglio 2012

Offida in tre immagini

Se penso ad Offida, uno dei Borghi più belli d'Italia, sono tre le immagini che mi vengono subito in mente. La prima è senza dubbio legata al Carnevale: un modo altrettanto particolare, suggestivo e coinvolgente di festeggiarlo è difficile da trovare in altre città. Si perché il Carnevale di Offida non è fatto di carri e maschere, ma è qualcosa di completamente e inaspettatamente diverso. Il venerdì grasso è la giornata dedicata a "Lu Bov Fint" (il bove finto). La piazza si colora di bianco e di rosso, i colori del "guazzarò" l'antica casacca della campagna, e centinaia di persone, spinte dall'entusiasmo e dal vino, inneggiano, corrono, incitano un bove finto (fino alle prima parte dell'Ottocento vero!Ora di vero rimangono solo le corna) per la vie della città, fino al suo sacrificio simbolico al tramonto quando il bove, fatto di una intelaiatura di ferro e legno e rivestito in panno, viene simbolicamente ucciso. Il carnevale offidano non finisce con la mattanza simbolica del bove, ma il martedì grasso si celebra un'altrettanto insolita e spettacolare cerimonia: i Vlurd. Una sfilata per le vie del paese con decine di uomini che trasportano grandi fascine di canne infuocate attraverso un percorso obbligato fino a giungere nella piazza principale (la stessa che decreta la fine del bove) e creare insieme un unico grande, e spettacolare, falò. 
La seconda immagine è invece gustativa: Offida è patria di due DOC relativamente recenti e dai nomi alquanto sbarazzini il Pecorino e la Passerina, che mantengono nel loro gusto le premesse evocate dal loro nome. Sono due vitigni autoctoni riscoperti da pochi anni, che stanno riscuotendo un buon successo e apprezzamento di pubblico.

Una delle graziose finestre con le tendine in merletto  dell'omonima via.
La terza immagine mi riporta invece nel passato, a quei mestieri femminili che richiedevano tanto tempo, pazienza e meticolosità: sto parlando del merletto a tombolo un pregiatissimo pizzo realizzato attraverso il sapiente intreccio di fili di cotone il cui disegno viene appuntato tramite spilli su in cuscino (il tombolo). L'arte del tombolo è così legata alla città che troverete all'ingresso statue dedicate alle merlettaie, e anche una graziosissima via della città (alla sinistra della piazza centrale) intitolata al merletto, con pannelli che raccontano la sua storia, ma soprattutto con esempi elegantissimi di merletti alle finestre.

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