Le tracce della civiltà romana nel territorio marchigiano sono molte e decisamente importanti come quelle di Urbisaglia e Falerone di cui abbiamo già parlato.
Il protagonista di questo post è invece poco conosciuto, non solo dai turisti ma dagli stessi studiosi che tutt'oggi sanno dire ben poco sulla sua funzione e sulla divinità a cui era dedicato.
Stiamo parlando del santuario ellenistico-romanico, collocato in località La Cuma, di Monte Rinaldo.
Immerso nel verde della campagna, la vista di questo tempio adagiato sul fianco di un colle e aperto su uno splendido panorama, fa uno strano effetto.
Quello che rimane oggi agli occhi del visitatore non è di poco conto: i resti di un tempio con numerose colonne e un edificio rettangolare di incerta destinazione. Il complesso era costituito originariamente da un porticato lungo oltre 60 metri con un doppia fila di colonne di arenaria ioniche e doriche (le prime altre 6.80 mt, le seconde 4.70 mt - tutt'ora ben visibili) e al cui centro presentava un tempio ad alae di cui rimangono solo le sostruzioni.
Il complesso è databile tra il II e I sec a.c., ma di più non si sa visto che la Soprintendenza Archeologica di Ancona sta tutt'oggi effettuando i propri studi.
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