Questo piccolo paesino di poco più di duemila e trecento abitanti presenta una urbanistica decisamente insolita rispetto agli altri borghi medioevali, specialmente rispetto ai tantissimi piccoli comuni confinanti del Piceno arroccati sulle colline.
Servigliano infatti non possiede una struttura medioevale, il Paese Vecchio, le cui origini risalgono all’anno 1000 quando una consociazione di famiglie eresse un castello dipendente dal comitato di Fermo con il nome di Castel Clementino, a causa delle infiltrazioni cominciò a franare, tant’è che su richiesta dei contadini il nuovo Pontefice Clemente XIV, ne stabilì la nuova costruzione in pianura affidando il progetto a Virginio Bracci.
Il nuovo paese, Castel Clementino, iniziato nel 1773 fu completato da Pio IV. Ecco dunque Servigliano: una pianta progettata per essere la città ideale secondo i canoni settecenteschi. Un quadrilatero costituito da case a schiera con tre porte di ingresso (Porta Marina, Porta Santo Spirito e Porta Navarra) una ampia piazza centrale dove si affacciano la collegiata di S. Marco e il Palazzo Pubblico il cui cortile ospita una magnifica e secolare magnolia.
Di fronte alla piazza si alternano case e maestosi palazzi, con giardini e scorci suggestivi. Sulla via perpendicolare alla Collegiata, che conduce alla Porta di Santo Spirito, sorgono due dei più bei palazzi della città: Palazzo Monti, sede di varie associazioni, e Palazzo Vecchiotti, in corso di restauro, la cui struttura si caratterizza per una elegante altana che si eleva sul tetto.
Servigliano infatti non possiede una struttura medioevale, il Paese Vecchio, le cui origini risalgono all’anno 1000 quando una consociazione di famiglie eresse un castello dipendente dal comitato di Fermo con il nome di Castel Clementino, a causa delle infiltrazioni cominciò a franare, tant’è che su richiesta dei contadini il nuovo Pontefice Clemente XIV, ne stabilì la nuova costruzione in pianura affidando il progetto a Virginio Bracci.
Il nuovo paese, Castel Clementino, iniziato nel 1773 fu completato da Pio IV. Ecco dunque Servigliano: una pianta progettata per essere la città ideale secondo i canoni settecenteschi. Un quadrilatero costituito da case a schiera con tre porte di ingresso (Porta Marina, Porta Santo Spirito e Porta Navarra) una ampia piazza centrale dove si affacciano la collegiata di S. Marco e il Palazzo Pubblico il cui cortile ospita una magnifica e secolare magnolia.
Di fronte alla piazza si alternano case e maestosi palazzi, con giardini e scorci suggestivi. Sulla via perpendicolare alla Collegiata, che conduce alla Porta di Santo Spirito, sorgono due dei più bei palazzi della città: Palazzo Monti, sede di varie associazioni, e Palazzo Vecchiotti, in corso di restauro, la cui struttura si caratterizza per una elegante altana che si eleva sul tetto.
Poco fuori la città è possibile visitare il Parco della Pace, un grande spazio verde racchiuso da un muro di mattoni che durante la seconda guerra mondiale funse da campo di concentramento.
Servigliano è conosciuta inoltre per il Torneo Cavalleresco di Castel Clementino, rievocazione storica che si svolge nel mese di Agosto, in cui i cinque rioni si contendono il Palio in quattro tornate nelle quali ogni cavaliere deve infilzare con una lancia degli anelli il cui diametro via via diminuisce.
Servigliano è conosciuta inoltre per il Torneo Cavalleresco di Castel Clementino, rievocazione storica che si svolge nel mese di Agosto, in cui i cinque rioni si contendono il Palio in quattro tornate nelle quali ogni cavaliere deve infilzare con una lancia degli anelli il cui diametro via via diminuisce.
Foto: La collegiata di San Marco.
Un momento del torneo cavalleresco di Castel Clementino, edizione 2009.
Nei dintorni: Fermo
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