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domenica 29 novembre 2009

La dimenticata Falerone



Non me ne vogliano gli abitanti, ma il contrasto con la zona posta lungo il fiume Tenna, Piane di Falerone, già importante centro all’epoca dei romani, di cui rimane lo splendido teatro, è forte. Se la frazione è ricca di vita, negozi e movimento, il centro, posto sopra i 400 metri di altezza, rimane piuttosto desolato. Eppure di elementi di interesse ce ne sono: il Museo Archeologico, con i resti della sottostante area archeologica (chiuso in inverno), una tavola di Vittore Crivelli (XV sec) posta nella chiesa principale, e l’elegante e delicata Loggetta dei Mercati sempre del XV sec.
Anche il panorama è degno di nota: da un lato i Sibillini con i paesi di Monte San Martino e Penna San Giovanni, dall’altra Monte Vidon Corrado, Mogliano fino a scorgere, se la giornata lo permette, anche il Monte Conero. Dal lato Sud, sempre limpidità del cielo permettendo, sono visibili anche il Gran Sasso e la Maiella.
La sensazione che rimane però è quella di un centro abbandonato, con moltissime case in mattoncini decisamente mal ridotte, con il cartello “vendesi”appeso alla porta, e selciati piuttosto disconnessi. Diverse scalinate ripidissime, quasi parallele tra loro, conducono alla parte alta del paese, trova si trova anche il municipio. Ma forse, anche quest’aria di solitudine, rende affascinante e degna di una visita la città di Falerone.

Foto: Falerone al tramonto con la catena dei Sibilini a fare da cornice
Guarda l'album di Racconti di Marche dedicato a Falerone

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