Lungo il fiume Tenna, nella località di Piane di Falerone (piccola ma vivace frazione del comune di Falerone) vi è la testimonianza di un’altra città dell’antica Roma, la Falerium Picenus. Rispetto all’area archeologica di Urbisaglia, quello che rimane è minore, ma per fortuna uno degli edifici più grandi, il teatro romano, è quasi intatto e ancora fruibile.
Il teatro, di 50 metri di diametro, poteva ospitare circa 1600 persone, si erigeva per tre ordini, l’ultimo dei quali, purtroppo, è andato distrutto. Sopra le volte che coprivano gli ingressi principali (i paradoi) vi erano due piccoli terrazzi (chiamati tribune) che ospitavano da un lato il Pretore e dall’altro le vestali. Lungo il perimetro esterno dell’anfiteatro è possibile notare i fusti di 22 colonne che, come le gradinate, a loro tempo erano rivestite in marmo.
Il teatro si trova immerso nella campagna Picena, circondato da ulivi e vigneti, in una atmosfera molto calma e serena. Una maestosa quercia secolare domina la struttura rendendo ancora più suggestivo il paesaggio.
L’area archeologica comprende inoltre le cisterne romane (si trovano lungo la strada interna a poche centinaia di metri dal teatro) e i resti dell’anfiteatro, purtroppo inglobato dall’edilizia privata e dall’incuria del tempo. Molti dei numerosi reperti archeologici trovati nella zona hanno lasciato Falerone per Musei più blasonati, tra cui il Louvre di Parigi, che ospita le statue di Venere e Perseo. Interessanti reperti si trovano però ancore in città nel Museo Civico Antiquarum.
Il teatro durante l’estate ospita una prestigiosa stagione teatrale, mentre la zona (solitamente il 26 dicembre , tempo permettendo) rivive il periodo romano con la revocazione del presepe vivente. (Ps: per godere al meglio la manifestazione copritevi e imbaccucatevi per bene, non ve ne pentirete).
La visita del presepe è gratuita.Il teatro, di 50 metri di diametro, poteva ospitare circa 1600 persone, si erigeva per tre ordini, l’ultimo dei quali, purtroppo, è andato distrutto. Sopra le volte che coprivano gli ingressi principali (i paradoi) vi erano due piccoli terrazzi (chiamati tribune) che ospitavano da un lato il Pretore e dall’altro le vestali. Lungo il perimetro esterno dell’anfiteatro è possibile notare i fusti di 22 colonne che, come le gradinate, a loro tempo erano rivestite in marmo.
Il teatro si trova immerso nella campagna Picena, circondato da ulivi e vigneti, in una atmosfera molto calma e serena. Una maestosa quercia secolare domina la struttura rendendo ancora più suggestivo il paesaggio.
L’area archeologica comprende inoltre le cisterne romane (si trovano lungo la strada interna a poche centinaia di metri dal teatro) e i resti dell’anfiteatro, purtroppo inglobato dall’edilizia privata e dall’incuria del tempo. Molti dei numerosi reperti archeologici trovati nella zona hanno lasciato Falerone per Musei più blasonati, tra cui il Louvre di Parigi, che ospita le statue di Venere e Perseo. Interessanti reperti si trovano però ancore in città nel Museo Civico Antiquarum.
Il teatro durante l’estate ospita una prestigiosa stagione teatrale, mentre la zona (solitamente il 26 dicembre , tempo permettendo) rivive il periodo romano con la revocazione del presepe vivente. (Ps: per godere al meglio la manifestazione copritevi e imbaccucatevi per bene, non ve ne pentirete).
Foto: due viste del teatro romano di Falerone. nella prima immagine si nota la quercia secolare che domina il teatro.
Link: sito ufficiale del Parco archeologico
Link: sito ufficiale del Parco archeologico
Nei dintorni: Servigliano, Monte San Martino, Falerone
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